Storia della Filarmonica di Valvasone

Sulla vita della Società Filarmonica erano già state avviate ricerche da parte del Circolo Culturale pubblicate su “Valvason”, numero unico della Società Filologica Friulana del 1979. Ultimamente lo studio è stato ripreso e pubblicato sul “Voleson” della S.F.F. edito per il congresso del 2013, ulteriormente arricchito nell’apparato iconografico.
In tempi recenti, grazie alla cortesia del dott. Federico Facchin da San Vito al Tagliamento (pronipote dello storico direttore della Banda valvasonese, il sanvitese m° Gio Batta De Vittor, (1),  il quale ci ha consegnato alcuni documenti (copie di giornali d’epoca, copie di attestazioni e benemerenze ecc.) già appartenuti al defunto prozio, è stato possibile arricchire le notizie, già in possesso, con ulteriori importanti  dati e riferimenti. A questo si sono aggiunte ricerche effettuate presso l’archivio storico del Comune di Valvasone, gentilmente messo a disposizione dall’Amm.ne.
Sappiamo ora, per certo, dal Giornale di Udine del 29 settembre 1898, che la Filarmonica festeggiava il 40° di fondazione nel 1898 (2)  e che il primo direttore era stato niente meno che il m° De Marco (3) spilimberghese distintosi non solo per le arti musicali ma anche per il suo trascorso di patriota durante i moti risorgimentali (n. 1820 e deceduto nel 1866). La data di costituzione ci viene poi ulteriormente confermata da una deliberazione della Giunta Comunale del 22.11.1898 (4)
In passato si era ipotizzato che il primo direttore fosse stato il m° Generoso Risi ma le date non coincidevano poiché il Generoso si era trasferito in Friuli, al seguito del 4° Regg. Granatieri, solo dopo l’annessione di gran parte della nostra Regione al regno d’Italia, cioè nel 1866.
Sia il m° De Marco, sia il m° Risi, al quale, nella conduzione del complesso valvasonese, subentrerà poi anche il fratello Michele Risi, poiché il Generoso era già impegnato anche nella conduzione della Banda di Codroipo e, successivamente, era rientrato il Sicilia per dirigere, prima la Banda di Acireale (1884) poi quella di Montecorvino (1900)erano stati scelti entrambi dall’Amministrazione comunale di allora sia per le indiscusse capacità professionali sia per il loro trascorso militare e le esperienze acquisite nelle Bande reggimentali.
Seguirono nella direzione e nell’organigramma, negli anni 1800, dopo alterne vicende di scioglimento e ricomposizione della Banda, come riportato in “Valvason”, altri direttori: tra questi anche il valvasonese Tomaso Manara, pure lui reduce da campagne militari romane, ed il menzionato maestro Gio Batta De Vittor, sino al primi anni del secolo successivo.
Per le loro relative note, e per le biografie, si rimanda al già citato “Valvason” (1979).
Il Municipio seguiva da vicino le varie vicende della Filarmonica, che era motivo di prestigio e di vanto per l’Istituzione Comunale e di profondo attaccamento da parte della cittadinanza la quale, si legge nelle molte annotazioni di cronaca, seguiva con trasporto le varie esibizioni del complesso bandistico cittadino.
Il Comune metteva a disposizione i locali tra i quali la “Sala Roma”, che era stata realizzata appositamente per la Filarmonica ed alla stessa concessa in uso esclusivo, ma anche il sussidio necessario per il pagamento del direttore, assunto concordemente dalla Presidenza e dalla Giunta municipale, nominava il Presidente e erogava i fondi necessari per l’acquisto degli strumenti e delle divise. Da rilevare che il complesso filarmonico valvasonese era tra i pochi forniti, di tutto punto, in divise, corsi di formazione musicale, strumentazione ecc. e che partecipo durante la sua esistenza a concorsi e a diverse manifestazioni ufficiali e/o patriottiche come avvenne, ad esempio, a Casarsa, il 18 settembre 1873, durante la sosta del Re Vittorio Emanuele II in viaggio verso Vienna. La cronaca ci dice che la banda di Valvasone in tale occasione servì egregiamente e suono la fanfara reale. Poi si fece notare, per la bravura dei suoi componenti anche all’inaugurazione del monumento a Garibaldi, a Udine, il 31.08.1886 con la presenza delle più prestigiose bande cittadine e militari del Friuli.
La Banda, e per essa i filarmonici, parenti, amici e simpatizzanti, da parte sua arrotondava ed integrava il bilancio con lavori di sfalcio dei cigli e la sistemazione dei ritagli stradali, feste da ballo, nonché con numerose esibizioni, anche al di fuori del territorio cittadino, in manifestazioni patriottiche o in semplici appuntamenti musicali in sagre e feste popolari. In questo erano frequenti gli “scambi culturali” con le altre Bande della Regione (Maniago, Codroipo, Bertiolo, Spilimbergo, Pordenone, Latisana etc. )
Come detto, la Filarmonica di Valvasone funzionò, fra alterne vicende ed alti e bassi organizzativi, sino ai primi anni del 1900 e si chiuse sostanzialmente (anche se  continuò ad arrabattarsi ancora per qualche anno), con la direzione del maestro G.B. De Vittor (direttore della Banda dal 1898 al 1900) il quale ricevette alla fine dell’incarico, dalla Presidenza e dal Sindaco, attestazioni di stima e di onorato servizio e per …“aver istruito e diretto la Banda che trovavasi in disordine”...
Prima ancora, il De Vittor era stato anche direttore e cofondatore di una orchestrina ad archi costituita a Valvasone e che spopolava non solo in paese ma anche nelle altre feste patronali del circondario.
Seguirono gli anni disastrosi della Prima Guerra mondiale (1915-1918) durante la quale numerosi valvasonesi, e tra essi anche i filarmonici, caddero “gloriosamente”  per la Patria; venne così a disfarsi non solo la Banda ma anche l’orchestrina popolare che alcuni musici locali, già componenti della Filarmonica, avevano costituito, nei primi anni del 1900, a seguito del disfacimento della Banda, per allietare le feste dei valvasonesi e degli abitanti dei paesi vicini.  
Subito dopo la guerra, siamo nei primi anni venti, sull’ondata di patriottismo che ne era seguito, anche a Valvasone emersero i sussulti di amor patrio e si costituì nuovamente la Banda con la direzione dell’indimenticabile maestro Antonio Perosa; suo figlio, Pietro Tiziano, lo seguirà nella direzione della Banda subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. 

La Banda, nuovamente costituita,  è presente per la prima volta all’inaugurazione del monumento ai caduti di Valvasone che avvenne il 22 maggio del 1921. Qui la Filarmonica si fece apprezzare non solo dai propri concittadini ma anche dalle numerose autorità intervenute (parlamentari del Regno, autorità provinciali e associazioni combattentistiche ecc.). La prima uscita fuori Valvasone avvenne invece per l’inaugurazione del monumento ai caduti di Domanins (cfr. Giornale di Udine 04.07.1922).
In quegli anni si incomincia a sentire anche a Valvasone il fervore di certi facinorosi che, con la camicia nera, distribuiscono olio di ricino e manganellate e quindi, giocoforza, anche all’interno della Filarmonica si formano gli inevitabili schieramenti. Si assiste, in conseguenza di ciò, ad un nuovo frantumarsi della Banda  che continua in parte a operare, con il sostegno del Partito Fascista e del Circolo Giovinezza, attraverso un gruppuscolo di suonatori  che presenziano alle varie iniziative patriottiche del regime.
Fotografia collezione privata, anni '30
La cosa non è comunque destinata a durare, tanto che negli anni ’30 la sala Roma, sede della Filarmonica ma inutilizzata dalla stessa, viene concessa in affitto dal Comune ad organizzatori di feste da ballo e per la proiezione di rappresentazioni cinematografiche.
Caduto il regime fascista e terminata la 2^ guerra mondiale anche gli animi ritornano a rappacificarsi e, nonostante il fenomeno dell’emigrazione interessi fortemente anche il nostro paese, incomincia a ricostituirsi la Filarmonica di Valvasone con la direzione del maestro Pietro Tiziano Perosa, per continuare sino ai nostri giorni con le necessarie ed inevitabili sostituzioni nell’organigramma e nella direzione. Resta il fatto che la Filarmonica continua e continuerà anche negli anni successivi ad allietare e onorare i momenti significativi di Valvasone e ad animare come un tempo, con le sue note musicali, le serate estive durante le quali le finestre della sede, successivamente posta al 3° piano della Sede Municipale, rimangono spalancate.
Purtroppo, a partire dall’11 ottobre 2015, data di inaugurazione della nuova sede, viene assegnata alla Filarmonica una nuova dislocazione, presso la sede del Magazzino comunale di Via Fiolina, la quale è sicuramente meno prestigiosa di quelle del passato ma assai funzionale.
Ci auguriamo che con l’intervento di restauro del palazzo “Missseri” di Via IV novembre, che molto probabilmente sarà la nuova sede delle Associazioni, vengano di nuovo assegnati alla nostra Filarmonica dei locali adeguati e prestigiosi, dandoci così la possibilità di poter ancora godere, nelle serate estive, delle note della nostra gloriosa “Banda” come è familiarmente conosciuta, apprezzata e amata da tutti i valvasonesi.
                                                                                                                                         Maurizio Bellot
   
APPENDICE:

1)    Il maestro De Vittor, nativo di San Vito al Tagliamento era un distinto e famoso direttore di bande musicali di San Vito, di Cordovado, di Sesto al Reghena e di Valvasone era anche organista del Duomo di San Vito. Dall’attestazione risulta che il maestro suonasse il trombone, il contrabbasso, il violoncello, il violino e l’organo. Era anche compositore e autore di fantasie e di marce militari.
La sua figura è stata oggetto di studio recente da parte del m° G. Perisan . A tale studio si rimanda per una sua completa biografia.

2)       …”Per la festa nazionale il paese era tutto imbandierato. Una fiaccolata con la musica in testa, partì dal Municipio e percorse la Via XX settembre (ora Via Roma ndr) tra una gran folla plaudente. Fu eseguito poi un concerto nella Piazza Erasmo. Oltre alla marcia reale e l’inno di Garibaldi, ebbero meritati battimani un pot pourri sulla “Gemma di Vergy” ed uno su motivi popolari composto dal maestro della Banda. A proposito del Corpo Filarmonico noto che esso conta adesso quaranta anni di vita non interrotta. La Banda di Valvasone è una fra le più vecchie del Friuli. Sorta nel 1858 sotto il maestro De Marco ebbe poi maestro sig. Generoso Risi, capobanda del 4° Granatieri, quindi il di lui fratello Michele Risi e poi il sig. Tomaso Manara. Il maestro è attualmente il sig. G.B. De Vittor e la banda si trova in pieno vigore. Qualcuno si meraviglierà di sentire come in un piccolo comune il corpo musicale possa durar tanto; ma ciò si spiega facilmente: qui non ci sono ne partiti rossi, ne partiti neri, ne partiti bleu; c’è  in tutti la passione, e si fecero non indifferenti sacrifici per il mantenimento della Banda, la quale ha sempre servito e serve per le feste civili, per le religiose e popolari indistintamente. Dove non c’è guerra di partiti, c’è armonia; e nel regno dell’armonia l’arte musicale non si spegne.    (Johann Von Valvason)
(dal Giornale di Udine del 22.09.1898).

3)       Angelo De Marco (Spilimbergo 1820-1866), di professione commerciante fu educato alla musica dall’oboista Giovanni Viviani che gli fece apprendere la teoria e gli insegnò a suonare il clarino. Nel 1840 si arruolo nell’esercito austriaco nelle cui file entrò a far parte di una banda militare, ed ebbe modo di sviluppare il suo talento. Tornato a Spilimbergo si dedicò all’attività commerciale e impiegò il tempo libero nell’attività musicale. Nel 1848 quando apprese che a Venezia era stata avvisata l’esperienza della Repubblica risorgimentale guidata da Manin, con l’apporto dello spilimberghese G.B. Cavedalis, lasciò Spilimbergo e si trasferì in laguna per entrare a far parte del Battaglione volontario friulano. Anche in quella occasione entrò nella banda militare. Tornato in  patria continuò a dedicarsi alla musica. Moriva a Spilimbergo il 30.12.1866 citato dalla cronaca del tempo come distinto patriota, filarmonico, agronomo, filandiere e commerciante e amministratore comunale.
(da L. Pognici, Guida di Spilimbergo e suo distretto. Pordenone 1872 e AA.VV. , Mille protagonisti per 12 secoli nel Friuli Occidentale, Pordenone 2002

4)       Da Deliberazione della G.M. del 22.11.1898 :
….”Nel 1858 veniva istituita una Società Filarmonica alla quale questo Municipio si obbligava prestare il suo concorso prima con austr/fior. 150 poi con £ 300 annue, la Società doveva sobbarcarsi tutti i servizi pubblici che al Comune potevano abbisognare. In seguito la società filarmonica veniva sorretta con obbligazioni di pochissimi benemeriti cittadini, e questo Comune che corrispondeva costantemente il sussidio, si investiva di tutti i diritti della Società, nominando la Presidenza e concorrendo alla nomina del maestro. Aumentato il numero degli oblatori, in grazia del concorso del Comune che ha una grande ingerenza nella amm.ne della Società la banda  è ora da ritenersi  comunale ed il Comune obbligato moralmente a sostenere un’istituzione che va da già quarantanni, e che il paese considera come una delle istituzioni più care e decorose. Il Comune e se vuolsi anche la popolazione che in più è tuttuno, anche economicamente parlando, dal momento che il corpo musicale serve in tutte le solennità patriottiche ed in altre ricorrenze non può non risentire un aggravio maggiore di quello che proverebbe qualora fosse costretta di ricorrere in  altri corpi musicali per tali solennità. Non si può poi negare che l’istituzione non possa classificarsi fra quelle che hanno per scopo l’istruzione essendo certo che la musica per se stessa serve ad ingentilire l’animo e a dilettare lo spirito. Diverse volte l’autorità tutoria ebbe ad osservare in proposito la natura della spesa che dato il carattere continuativo ed istruttivo dell’istituzione, per sempre ammessa ed anche ultimamente, a sensi della Legge 23 luglio 1890 n. 340 testo unico. Così questa amm.ne nella certezza che un tale stanziamento fosse ormai definitivo, e che la G.P.A. nulla avesse ad obiettare, ne dava assicurazione alla Presidenza della Società, ed in unione alla Presidenza medesima concorreva alla nomina in via stabile del nuovo maestro. Con questo ne risulta per il Comune l’obbligazione di continuare ai sensi dell’art. 284 |I della legge, nella corresponsione del sussidio . In prova delle esposte osservazioni si allegano i bilanci 1860-90-91-92-93-94-95-96.                                                                     F.L.F.   Il membro anziano,   Il Presidente   Il Segretario

Ø  Il Commissario Prefettizio con deliberazione del 12.05.1922 liquida tra l’altro [omissis] i fratelli Manarin di Valvasone per rinfresco alla Banda cittadina in occasione della consegna delle ricompense al valore alle madri e parenti dei caduti in guerra   £ 135,00.
Ø  Il commissario prefettizio Biasutti Cesare con deliberazione 17.10.1931 determina di concedere in affitto al sig. Tapparelli Vittorio, per la durata di anni tre, la Sala già della Filarmonica allo scopo di darvi rappresentazioni cinematografiche verso il corrispettivo di annuo £. 1200,00

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