Piante spontanee di primavera - 3^parte
Terza parte della mattinata al Parco delle Risorgive di Codroipo; la pianta seguente è tossica, si tratta del ranuncolo dei campi (Ranuncul, Jerbe nere(?), Ranunculus arvensis), provoca irritazione della pelle (bolle) per contatto.
Si prosegue con la romice (Lenghe di vacje, Rumex patientia), cugina del rabarbaro, ha una radice ricca di ferro che un tempo veniva messa in infusione nel vino; tagliando le foglie si nota alla la base una specie di bava da cui deriva appunto l’appellativo di lingua di vacca; le foglie sono utilizzabili in minestre ed anche per migliorarne la consistenza come addensante.Incontriamo adesso questa piccola pianta molto diffusa, è la bugola, erba di San Lorenzo (Ajuga reptans), usata come emolliente e cicatrizzante della pelle;
Grande diffusione in tutti i prati e zone boschive per la falsa ortica maggiore (Urtìe màtte, Lamium orvala), distinguibile dalla vera ortica (vedi parte 1^) oltre che per le foglie non urticanti anche per il fusto a sezione quadrata.
L’achillea millefoglie (Jérbe marsine, Jerbe tajadòre, Achillea millefolium) è utilizzata per uso esterno come disinfettante e cicatrizzante mentre i fiori (color rosa tenue), raccolti semiaperti e seccati in mazzi, all’ombra ma in luoghi aereati, si possono mettere nella grappa per ottenere un liquore digestivo.
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