Piante spontanee delle Grave - 3^parte
Si continua l’elenco delle piante spontanee, reperibili in questo periodo, nei prati magri delle Grave Tagliamento; la pianta seguente è la vedovella, ambretta comune (Vedovèle salvàdie, Knautia arvensis), si raccoglie prima della formazione del fusto florale per essere utilizzata cotta (minestre, frittate) o per contorni in insalate miste, ha proprietà diuretiche e depurative.
Molto comune tra le commestibili è anche la barba di becco (Jerbe dal sorèli - Arzìle, Tragopogon pratensis), si mangiano a primavera le radici e i giovani getti lessati o saltati in padella. Nella medicina popolare le radici sono indicate come antitosse ma l’intera pianta ha qualità officinali. Finalmente un fungo, è la spugnola (Morchella), commestibile dal sapore molto delicato, è consumabile solo dopo cottura (con coperchio aperto per far volatilizzare le sostanze tossiche) o seccato
Una pianta presente nei prati da sfalcio, molto pregiata per l’alimentazione animale è la poligala (Polygala nicaensis subspecie carniolica?)
di seguito una immagine di “due strani vicini di casa”; si tratta del ligustro selvatico autoctono (Bàcjare - Mariseli, Ligustrum vulgare) (a destra) e del ligustro giapponese (a sinistra) con foglie più grandi e più tonde utilizzato per siepi, entrambi sono tossici specie le bacche. In fiore il melo selvatico (Lopâr, Malus sylvestris)
Un’altra pianta non autoctona, di origine americana importata per abbellire i giardini, ha colonizzato le nostre zone anche sostituendosi a specie tipiche con possibili danni all’ecosistema; è l’amorfa, falso indaco (Amorpha fruticosa) pianta tossica, velenosa, usata in passato per tingere (blu), ha fiori di colore violetto molto amati dalle api; in questo momento sono ancora presenti i frutti della scorsa stagione e le nuove gemme.
Superate le difficoltà…
ci addentriamo oltre l’argine, sul greto sassoso del Tagliamento e incontriamo anche qui come qui un olmo (Ol-Olm-Ulmus campestris), pianta molto longeva, dai molti usi (legno ad uso combustibile o per mobili) e foglie utilizzabili anche come foraggio, i piccoli frutti (samare) possono essere consumati in insalate.
Di seguito una pianta aromatica, la rucola selvatica (Rucule sàlvadie, Diplotaxis tenuifolia), ha sapore un po’ più piccante della coltivata, utilizzata per insalata le foglie giovani o lessata assieme ad altre erbe.
Si continua con il tasso barbasso (Verbascum thapsus), con foglie abbastanza grandi e ricoperte da peluria bianca, in erboristeria si utilizzano fiori secchi (una spiga alta con fiori gialli) e le foglie per le qualità emollienti in caso di tosse ed altre malattie respiratorie.
continua…
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