"Musica proibita" A partire dal medioevo, ovunque, venivano spesso adottati nella musica liturgica repertori profani in orecchio al popolo o propri della musica di Corte. In quest’epoca la differenza tra musica sacra e profana non era sensibile, semmai era distinta dalla funzione musicale, più che da uno stile vero e proprio. Un canto profano, corredato di un testo sacro, poteva servire come musica sacra e viceversa: si trasfiguravano messe con testi profani; si parodiavano inni sacri; si cantavano su melodie religiose parole del repertorio popolare. A partire dal Cinquecento si intavolano, per organo ed altri strumenti, canzoni d’amore del grande repertorio franco- fiammingo o se ne prende il lusinghiero motivo melodico per intessere, con diminuzioni e variazioni, nuove composizioni. Spesso, accanto agli organi e alle voci, venivano utilizzati nei luoghi sacri strumenti banditi dalla Chiesa, in particolare quelli a fiato e a percussione. Tra Sette-Ottocento tra...